Events
Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste, 9 novembre 2024
Oltre l’avanguardia.
Ore 9,30
Saluti istituzionali:
Direttore del Conservatorio, maestro Sandro Torlontano
Presidente di Chromas, maestro Adriano Martinolli d’Arcy
Direttore Artistico di Chromas, maestro Corrado Rojac
Fondo Giampaolo Coral, professoressa Monika Verzàr Coral
Ore 10
Mauro Rossi
Tra Mercurio e Saturno: polarità letterarie nella Trieste degli anni Ottanta
Corrado Rojac
Chromas: 35 anni di musica contemporanea a Trieste (1987-2023)
Renzo Cresti
La psico-musica di Giampaolo Coral
Ingrid Pustijanac
«Cronaca di un viaggio»: tracce di soggettività nelle opere orchestrali degli anni Settanta di Giampaolo Coral
Ore 15
Adriano Martinollid’Arcy
La musica corale di Giampaolo Coral
Paolo Somigli
Il pianoforte e la musica da camera di Giampaolo Coral
Ivano Cavallini
Giampaolo Coral: riscritture della mimesi ed eterotopie
Roberto Calabretto
Le musiche di scena per il teatro (Comunicazione)
Conclusioni
Ore 18
Concerto
Giampaolo Coral: Demoni e fantasmi notturni nella città di Perla. Esegue l’Ensemble Icarus
Presentazione
Dopo la pubblicazione del volume Giampaolo Coral: confronto con l’ombra(2023), nel quale la curatrice Monika Verzár Coral ha raccolto un’ingente quantità di scritti atti a prefigurare un’indagine dettagliata sulla vita e sull’opera del compositore, è sorto spontaneo il desiderio di organizzare una giornata di studio sulla vicenda creativa del maestro, prematuramente scomparso nel 2011.
La sua biografia si intreccia in modo indissolubile con la storia di Trieste nella seconda metà del Novecento. Al contempo, in forma ossimorica, la triestinità tessuta di nostalgie absburgiche rappresentò per lui un ostacolo da superare. Onusto di gloria, acquisita grazie a un numero consistente di premi e riconoscimenti ricevuti in Italia e all’estero, nella città natale Coral visse per un lungo periodo in uno stato di atarassia apparente. Una riservatezza che amplificò le sue turbe esistenziali, dacché l’immobilità cui fu costretto il capoluogo giuliano dopo la guerra non risparmiò la musica contemporanea, nonostante l’esperienza rivoluzionaria di Arte Viva negli anni Sessanta. Con il furore dirompente di un vulcano, egli reagì a quella vistosa assenza, e all’intimo mal de vivre, in una geografia di ‘non luoghi’, tortuosa, plurima e diseguale. Nel 1987 creò l’associazione Chromas e il connesso Festival Trieste Prima, che permise di ascoltare le partiture sconosciute di autori dell’Europa centro-orientale e di molti altri paesi. Inoltre, ridiede vita al Premio di Composizione Città di Trieste e fu lungimirante nell’aprire il dibattito sulla musica contemporanea con mostre e conferenze.
Classificare l’opus coraliano è tutt’altro che agevole. Alla comprensione del lascito spirituale del maestro si perviene solo accettando la condizione prismatica di buona parte dei suoi lavori. Egli proiettò la ricerca del nuovo in una dimensione di aseità, maculata di neoespressionismo e di oggettivismo, senza negare le soluzioni provenienti da una stretta contiguità con le arti visuali, con la letteratura e con il pensiero esoterico. Da disallineato consapevole delle proprie inquietudini scelse di percorrere la rotta dell’autonomia, anche se aveva una grande dimestichezza con la lezione delle scuole di Vienna e Darmstadt.
A fronte di quelle sfide, il simposio intende vagliare la produzione di Coral attraverso i paradigmi a lui cari: le figure del doppio, il processo tematico imbricato nelle faglie del timbro, le formule minimaliste esperite con l’incidental music, in specie negli anni in cui collaborò con il teatro di prosa affianco a Giorgio Pressbuger e a Fulvio Tomizza, la passione per Paul Klee e poi per Alfred Kubin, nonché il confronto con i coetanei e l’ammirazione per l’amico Franco Donatoni. Viceversa, affrontare l’arte di Coral mediante la sola descrizione dello stile compositivo non vale a garantire esiti del tutto soddisfacenti. Da un lato, la sua musica è il frutto di un dialogo originale tra le arti, dall’altro è l’esito di innesti tra narrazione e antinarrazione, da tradursi nella dualità fattori aggreganti vs.strutture indipendenti, estranee alla nozione classica di tempo in divenire.
Ivano Cavallini
ABSTRACT
Mauro Rossi
Tra Mercurio e Saturno: polarità letterarie nella Trieste degli anni Ottanta
Nel corso degli anni Ottanta – la decade che confermò in Italia e all’estero il successo dell’opera di Giampaolo Coral – si registrò un revival di studi critici dedicati a scrittori triestini e giuliani, che alimentò il mito di una ‘Trieste letteraria’, divenuto presto un brand culturale sotto il cui ombrello venivano raccolte e valorizzate identità ed esperienze diverse: autori già ammessi nel canone e altri meno o per nulla conosciuti, integrati nelle istituzioni o nell’industria culturale o appartati outsider.
Ipotizzando, con un certo arbitrio, due polarità in reciproca tensione all’interno di questo revival, troviamo la matura produzione di due autori di indiscutibile personalità, Carolus L. Cergoly e Stelio Mattioni, che, pur condividendo un rapporto di radicale identificazione biografica ed esistenziale con la città, ne hanno estratto narrative e immaginari antagonisti.
La prosa e la poesia tarde ma fertili di Cergoly veicolano un mistilinguismo sollecitato da continui salti di registro; la sua narrazione non lineare e postmodernista è messa al servizio di una retrotopia nostalgica e anacronistica del passato absburgico e, sul piano personale, di un vitalismo egotico, indisciplinato e sensuale.
Al polo opposto, la prosa matura di Stelio Mattioni esprime una scrittura misurata e introflessa, fedele nel restituire la topografia di Trieste anche nella sua tentazione reclusiva, nei suoi interni soffocanti, nei frustrati tentativi di emancipazione dei suoi eroi. Una scrittura che ha riverberi metafisici e possiede un nitore straniante, che lascia intatta l’elusività inquietante di psicologie e relazioni. In questo perimetro, i protagonisti dei romanzi di Mattioni tentano nondimeno, in termini junghiani, un barcollante percorso di individuazione, l’uscita da uno stato di soggezione, lo svincolo da un oppressivo abbraccio.
Le due polarità, quella mercuriale di Cergoly e quella saturnina di Mattioni, si contendono, come del resto avviene nella parabola creativa di Coral, il racconto di una città che resta in trazione fra due forze, indecisa tra un destino di arco o di pendolo.
Corrado Rojac
Il festival Trieste Prima. L’anima rivoluzionaria di Giampaolo Coral
Nel 1987, in una città in cui l’atmosfera culturale è stagnante, Giampaolo Coral ha l’intuizione di creare un festival che avrebbe portato a Trieste il meglio del pensiero musicale contemporaneo. Nascono così l’Associazione di Musica Contemporanea Chromas, vero e proprio motore organizzativo degli eventi, e il festival Trieste Prima, che si apre alla musica contemporanea senza confini, presentando ensemble e artisti di prestigio assoluto, quali il Klangforum Wien o il violoncellista Rohan de Saram, ma che, sfruttando la posizione geografica del capoluogo regionale, fa luce anche sulla realtà musicale sommersa dell’Europa centro-orientale, in un periodo storico in cui sono in atto in quell’area importanti mutamenti socioculturali.
Accanto al blasonato milieufrancese (Boulez, Dufourt) e tedesco (Stockhausen, Rihm) o italiano (Donatoni, Berio, Nono), Trieste conosce la nuova musica ceca, polacca, slovena, croata e bulgara, tanto per citare. Un gesto di libertà che viene letto come un atto politico, ma ciò non conta per Giampaolo Coral, interessato ad ‘ascoltare l’altro’ senza pregiudizi, come dice egli stesso. Un festival di qualità, dunque, ma con intenti divulgativi, viste le numerose conferenze che, accanto ai concerti, chiariscono l’essenza delle problematiche del comporre contemporaneo. Accanto a ciò, Trieste può seguire gli sviluppi della poetica coraliana, dall’oggettivismo della Sonata Seconda al soggettivismo diFavola, sino alla ‘terza via’ di Memorabilia.
Infine, al festival sono regolarmente presenti i giovani talenti locali, per i quali, spesso, Trieste Prima rappresenta il passo iniziale verso la professione dell’esecutore o del compositore. Dopo la scomparsa di Giampaolo Coral, dal 2012 alcuni di essi promuovono il festival Trieste Prima con rinnovato vigore, accentuandone la valenza didattica.
Renzo Cresti
La psico-musica di Giampaolo Coral
Per tutta la vita Giampaolo Coral ha sondato le profondità del (suo) essere, utilizzando la musica quale mezzo per l’(auto)analisi. Sulla scia della Romantikpiù tormentata che approda all’Espressionismo di denuncia, l’arte di Coral, non solo la musica ma pure la pittura e la scrittura, è protesa a un’indagine delle motivazioni che spingono l’artista nel suo operare.
L’arte di Coral porta il segno della sofferenza, è umana ‘troppo umana’ per aderire alle sperimentazioni delle avanguardie, incentrate su ricerche di novità tecniche e formali, invenzioni che hanno allargato il vocabolario e le possibilità costruttive, perfino il concetto stesso di musica, ma eccessivamente algide e lontane per Coral, il quale fu sempre molto attento a quei nuovi sviluppi, ma ne rimase al di qua, a volte gettando uno sguardo sulle ultime indagini sonore, altre volte mettendosi di lato per seguire con attenzione i processi innovativi, accettando però solo ciò che alimentava la propria ricerca interiore, in una zona archetipica dove l’essere umano è nudo, spogliato da ogni sovrastruttura e lontano mille miglia da linguaggi à la page o standardizzati in tendenze normalizzate dal mondo della musica.
Pur in possesso di una scrittura potente ed evoluta, Coral non si è mai prestato a manifestare forme di bravura. La sua fu una musica fortemente etica, abbeverata da un pensiero filosofico esistenzialista. Musica che, con coraggio, si avventurò nelle zone oscure che tutti noi tentiamo di rimuovere, mentre lui le affrontò con drammatica determinazione, insegnandoci il vero potere della musica, che è quello che farci capire profondamente l’Essere e l’Esserci.
Ingrid Pustijanac
«Cronaca di un viaggio»: tracce di soggettività nelle opere orchestrali degli anni Settanta di Giampaolo Coral
L’intima relazione tra la struttura e l’espressione che ha occupato con diversi gradi di urgenza il ripensamento dei linguaggi musicali del secondo dopoguerra ha trovato un terreno fertile nella sensibilità compositiva di Giampaolo Coral. La tensione tra queste forze creatrici, apparentemente opposte, è particolarmente evidente nei brani strumentali in cui il supporto poetico può restare latente o non esserci affatto.
Esaminando brani orchestrali come il Requiem per Jan Palach(1969) e altri lavori per orchestra, Musica del silenzio (1979) da una parte, e le Variazioni per orchestra (1971), il“Tema” e variazioni per pianoforte e orchestra (1973), la Sinfonia per orchestra (1975) dall’altra, si cercherà di osservare l’articolazione di gesti compositivi portatori di funzioni formali ed espressive specifici. L’analisi del linguaggio orchestrale di Coral, nelle opere degli anni Settanta, potrà così essere indagato nella doppia prospettiva, quella di un orizzonte individuale in divenire, e quella in dialogo con le trasformazioni più ampie che hanno travolto il pensiero musicale alle soglie della postmodernità.
Adriano Martinolli
La musica corale di Giampaolo Coral
Nel corso della sua vita creativa e professionale, Giampaolo Coral si è spesso trovato dinanzi alla difficoltà di conciliare le esigenze del suo linguaggio compositivo con i limiti delle possibilità tecniche dei cori, in particolare dei cori amatoriali. L’impassenon gli ha impedito di creare brani di straordinaria forza ed efficacia, e nel catalogo delle sue opere la produzione di musica per il coro è tutt’altro che marginale.
Partendo nei primi anni Sessanta da un linguaggio neo-modale, pregno di echi gregorianeggianti molto funzionali alla resa polifonica, Coral ha gradualmente modificato la sua scrittura corale rendendola più coerente rispetto al pensiero compositivo del resto della sua produzione, trovando una provvida sintesi tra l’astrazione creativa e le esigenze espressive delle compagini corali.
Paolo Somigli
Il pianoforte e la musica da camera di Giampaolo Coral
La musica da camera occupa una posizione quantitativamente maggioritaria nella produzione di Giampaolo Coral. Essa spazia da lavori per strumento solo, a lavori per voci e strumenti e per piccolo ensemble. Al suo interno spiccano la presenza e il ruolo del pianoforte, che compare in numerose composizioni, tanto d’insieme quanto solistiche.
Il pianoforte (solo, in duo o a quattro mani), infatti, accompagna praticamente l’intero iter creativo del musicista, dalla Suite(Sonatina) del 1962-1963, quando Coral fa iniziare il proprio catalogo, sino al quarto Klavier-Album, scritto fra il 2005 e il 2010, ovvero l’anno precedente la scomparsa del compositore. Al contempo, lungi dal rimanere isolata, la produzione pianistica si interseca profondamente con composizioni di altro genere (si pensi alla relazione stringente fra Demoni e fantasmi notturni della città di Perla eKlavier-Album II) e con l’intera ricerca del compositore (per esempio la Seconda Sonata).
Con questi caratteri, e in tale estensione temporale, l’opera per pianoforte diventa dunque una sorta di ‘diario senza parole’ che permette di seguire e comprendere il complesso percorso umano, concettuale e artistico di Giampaolo Coral da una prospettiva peculiare e musicale, e che, in quanto tale, si offre idealmente come integrazione e ‘controcanto’ ai suoi scritti editi o inediti.
Su tali basi, la relazione prenderà in esame alcuni momenti di questa ricca produzione come tasselli da osservare e inserire in un mosaico più ampio al fine di ottenere una conoscenza più profonda del musicista.
Ivano Cavallini
Giampaolo Coral: riscritture della mimesi ed eterotopia
In alcuni dei suoi Raps, in particolare nel IX (1989) e nel VI (1982-1985), Giampaolo Coral ha esplorato la mimesi del linguaggio verbale, entro la cornice del ‘doppio’, e ha percorso la via dello sconfinamento nella spazialità visiva, mediante un processo originale di ripetizione e accumulazione del tema. Questo tipo di ricerca si colloca in prossimità della sua attività pittorica, per molti aspetti simile a quella degli artisti irregolari, dediti a creare per sé operemarginalie stravagantinei luoghi più vari di loro appartenenza (palazzi, appartamenti, colline e campi).
Il rapporto conflittuale con Trieste, di fronte al mito consolatorio della Mitteleuropa che divenne il rifugio dei laudatores tempori actidisinteressati alla musica contemporanea, contribuì a generare in Coral la fuga virtuale nel non luogo della nave. La nave è il simbolo per eccellenza del controspazio nelle eterotopie classificate da Michel Foucault, e Coral usò spontaneamente l’immagine della navicella che si allontana all’orizzonte, sia nei dipinti, sia nelle vetrate margivagantidella sua abitazione.
Roberto Calabretto
Giampaolo Coral e le musiche di scena per il teatro(Comunicazione)
La composizione di musiche di scena per il teatro ha occupato Giampaolo Coral dal 1976 al 1995 per un totale di 25 lavori che hanno messo a confronto la sua scrittura con i testi di Pier Paolo Pasolini, Heinrich von Kleist, Italo Svevo, Carlo Goldoni per la regia di Giorgio Pressburger e altri acclamati registi. Si tratta di un segmento importante del suo catalogo, non ancora esplorato, che però contribuisce ad evidenziare alcune peculiarità della scrittura del maestro.
Lunedi 5.8.2024 | ore 17.00
Kirche Bever
Carte Blanche Sara Domjanic: Sara Domjanic e Roberta Verna, violini; Takehiro Konoe, viola;
Richard Verna, violoncello; Pablo Barragán, clarinetto
Un giovane quartetto d'archi guidato dalla violinista Sara Domjanic incontra il clarinettista spagnolo Pablo Barragan. Barragan e un musicista che sa raccontare, che tiene il pubblico col fiato sospeso con la duttilità del suo suono. Il giovane professore trentaseienne dell'Accademia Barenboim-Said di Siviglia e la violinista ventiseienne del Liechtenstein incanteranno il pubblico con il loro complesso cameristico nella piccola, fascinosa Kirche Bever.
Programma:
Giampaolo Coral (1944-2011): Quartetto d'archi
Johannes Brahms (1833-1897): Quintetto con clarinetto in si minore op. 115
Intervallo
Franz Schubert: (1797-1828): Quartetto in re minore D 810 ≪La morte e la fanciulla≫
TRIESTE PRIMA 2019 - 33ma edizione
Incontri internazionali con la musica contemporanea26 ottobre – 14 dicembre 2019
Scarica qui il libretto
Giampaolo Coral - Musica SU Tela
23 Marzo 2019 - 30 Giugno 2019
Foyer del Teatro Verdi di Pordenone
Prima esposizione pubblica della produzione pittorica del compositore triestino.
a cura di Fulvio Dell’Agnese
>> Depliant della Mostra
TRIESTE PRIMA 2018 - 32ma edizione
Incontri internazionali con la musica contemporanea3 novembre – 7 dicembre 2018
Scarica qui il libretto
19th "Premio Trio di Trieste – Coral Award"
International Competition “Premio Trio di Trieste” 2018, the XIX edition, dedicated to DUO, TRIO and QUARTET (exclusively for string instruments and piano) compositions “Giampaolo Coral Award”
Giampaolo Coral AwardTRIESTE PRIMA 2017 - 31ma edizione
Incontri internazionali con la musica contemporanea27 ottobre – 1 dicembre 2017
Scarica qui il libretto
Consegna del premio Coral Award
Lunedì 11 settembre 2017, ore 20.30
Sala Victor de Sabata, Teatro Verdi, Trieste
In occasione delle premiazioni dei vincitori della 18° concorso internazionale Premio Trio di Trieste (esecuzione) è stata consegnata la pergamena al vincitore del 17° concorso internazionale dell'anno precedente (17° concorso) per la composizione categoria Trio a Simone Corti, il cui brano "Musica discreta" è stato il brano d'obbligo per tutti i concorrenti.
17th "Premio Trio di Trieste – Coral Award"
Triest, 31 October 2016, Teatro G. Verdi (Ridotto)Official announcement of the winners of the 17th “Premio Trio di Trieste – Coral Award” by Sandro Gorli (Jury President).
- first prize: Simon Corti for the category Trio and Francesco Ciurlo for the category Piano Quartet.
- second prize: Simone Cardini for the category Trio and Victor Ibarra for the category Piano Quartet.
Concert after the announcement performed by the winners of the “Premio Trio di Trieste” 2015:
Olena Guliei (cello) - Volodymyr Lavrynenko (piano), performing Walter Mobilio (Sopra la testa un cielo di piombo/Over the head a leaden sky), winner of the Coral Award 2014, two compositions by Giampaolo Coral (Nero for piano and cello, and Solo and with the piano), the Sonata no. 1 by A. Schnittke and the Sonata in C major (Op. 119) S. Prokofiev.
Competition and concert are organized by the Associazione ChamberMusic with the collaboration of the Associazione Chromas.
The awards are sponsored by Assicurazioni Generali and by Monika Verzár Coral.

Jury of the 17° “Premio Trio di Trieste – Giampaolo Coral Award” (from left to right): Sandro Gorli (Jury President, Italy), Philippe Hurel (France), Javier Torres Maldonado (Messico – as substitute for Alexander Tchaikovsky, Russia), Stefano Procaccioli (member designated by the Conservatorio G. Tartini, Triest, Italy), Mark Andre (France/Germany).
TRIESTE PRIMA 2016 - 30ma edizione
Incontri internazionali con la musica contemporanea31 ottobre – 10 dicembre 2016
Scarica qui il libretto
ASPETTANDO TRIESTE PRIMA 2016
Incontri internazionali con la musica contemporaneaun prologo primaverile al festival autunnale
20 maggio 2016, ore 18.00 Libreria Minerva, via S. Nicolò 20, Trieste
Renzo Cresti presenta il libro Ragioni e sentimenti nelle musiche europee dall’inizio del Novecento a oggi
27 maggio 2016, ore 18.00 Museo Revoltella, via A. Diaz 27, Trieste
I giovani e la musica contemporanea La musica pianistica italiana dei nostri giorni Brani di Gentile, Gervasoni, Fedele, Solbiati, Di Bari, Gorli, Sciarrino
Scarica qui il programma
Festival “Trieste Prima” 2015
Venerdì, 30 ottobre 2015Auditorium del Museo Revoltella, Trieste, ore 18
Festival di musica contemporanea Trieste Prima 2015
Link to the flipping bookdal mortale silenzio di Pier Paolo Pasolini alla morte dei fiori di Toshio Hosokawa
Stefano Bartoli, voce recitante
Ex Novo Ensemble (Venezia, Italia)
Daniele Ruggieri, flauto
Davide Teodoro, clarinetto
Fabrizio Paoletti, sax
Carlo Lazari, violino
Carlo Teodoro, violoncello
Aldo Orvieto, pianoforte
Didier Bellon, percussioni
Luca Francesconi – Insieme (2014) per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte
Toshio Hosokawa – Stunden-Blumen, Hommage à Olivier Messiaen (2008) per clarinetto, violino, violoncello e pianoforte
Claudio Ambrosini – Vite di suoni illustri (2012) per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte
Franco Donatoni – Spice (Ronda N. 2) (1990) per violino/viola, clarinetto, violoncello e pianoforte
Giampaolo Coral – Tombeau. Musica di scena per Pier Paolo Pasolini (1995) per voce recitante, flauto, clarinetto, sassofono, percussioni, pianoforte, violino e violoncello
Lunedì 30 novembre 2015
Auditorium del Museo Revoltella, Trieste, ore 18
Suoni e immagini, passando per Praga
Prolusione a cura di Maurizio Lorber
Musiche di Giampaolo Coral
Ghenadie Rotari, fisarmonica da concerto
Ozren Grozdanić, fisarmonica da concerto
Mosè Andrich, pianoforte
• dal Klavieralbum II (1996) Der Mensch (L’uomo)*
• dal Klavieralbum I (1991)
Requiem per M.*
Commento per una fiaba di Brentano*
• dal Klavieralbum III (1997)
Gerhardt Hauptmann – Fasching (Carnevale)*
Die Seeschlange (Il serpente marino)*
• dal Klavieralbum I (1991)
Commento per una fiaba di L. Tieck*
*trascrizione per fisarmonica di Corrado Rojac, su indicazioni dell’autore
• dal Klavieralbum III (1997)
Ivan Čargo, Ritratto di Marij Kogoj
Lionello Balestrieri, Beethoven
Arturo Nathan, Il faro
Giorgio Carmelich, Balletto
Max Klinger, Madre morta
Arturo Nathan, Nave nella tempesta
OMAGGIO A GIAMPAOLO CORAL
Conservatorio di Musica “G. Tartini” di Trieste>> CONCERTO
Mercoledì 15 aprile, ore 20.30Sala Tartini
Programma
• Pastorale, Uvod e Finale per organo.
• Tre pezzi per chitarra.
• Musica trascritta per fisarmonica.
• Cinque pezzi per pianoforte.
• Sette aforismi per soprano e pianoforte.
Ingresso libero su prenotazione tel. +39 040 6724911
********
>> SEMINARIO
Giovedi' 16 aprile 2015, ore 15.00Aula Magna
RENZO CRESTI, Dal Moderno al Postmoderno, il percorso dei maestri italiani.
********
>> CONCERTO
Venerdì 17 aprile, ore 20.30Aula Magna
Programma
• Modulazioni per pianoforte a 4 mani.
• Musica trascritta per fisarmonica.
• Klavieralbum IV.
• Trakl Lieder.
• Gong per soprano e pianoforte.
Ingresso libero su prenotazione tel. +39 040 6724911
Ensemble 900 del Conservatorio della Svizzera italiana
Lugano, Audiotorio RSI - 15 marzo 2015Wien, Schönberg Center - 17 marzo 2015
Richard Alexandre Rittelmann Bariton
Arturo Tamayo Dirigent
Arnold Schönberg
Suite op. 29
Serenade op. 24
Giampaolo Coral
Isole per trio d'archi
The programme chosen by Maestro Tamayo comprises of two demanding works by Arnold Schönberg, his dodecaphonic Septet Suite and his late freetonal Serenade, which Schönberg composed in the 1920ies and which display the rich musical potential of Schönberg's recently developed new method of composition. Italian composer Giampaolo Coral, whose legacy has found it's new home at the Supsi recently, not only is seen as one of the most important compsers from the Veneto in the 20th century, but also has been connected closely to the world of the Schönberg School and therefore has seen several performances of his works also at the Schönberg Center in Vienna. His work Isole in this context stands as an example for the generations who aesthetically followed Schönberg and his circle.
Premio Trio di Trieste - Coral Award" 2014
31 ottobre 2014 ore 18 - Sala Victor de Sabata del Teatro G. Verdi di Trieste (Ass. ChamberMusic/Ass. Chromas)In chiusura del 15° "Premio Trio di Trieste - Coral Award" 2014, si è svolta la premiazione dei due vincitori del 2. concorso di composizione dedicato alla memoria di Giampaolo Coral, seguita dal concerto del Josef Suk Piano Quartet, vincitore del 14° Premio Trio di Trieste 2013 (concorso di esecuzione per trio e quartetto con pianoforte). Tra le musiche eseguite dal Josef Suk Piano Quartet i due brani vincitori del primo concorso di composizione 2012 (Rocco De Cia e Maurilio Cacciatore). to conclude the 15th "Premio Trio di Trieste - Coral Award" 2014, was held the award ceremony of the 2. composition in memory of Giampaolo Coral, followed by the concert of the Josef Suk Piano Quartet, the winner of the 14th "Premio Trio di Trieste" 2013 (competition of performing - trio and piano quartet). Among the pieces performed by the Josef Suk Piano Quartet the two scores of the winners of the first composition competition Coral Award 2012 (Rocco De Cia and Maurilio Cacciatore). www.acmtrioditrieste.it
www.chromas.it
Trieste Prima 2014
Incontri internazionali con la musica contemporanea 31 ottobre – 5 dicembre 2014 Un secolo di musica 28ma edizione
Icarus Ensemble, Cornelia Horak, Klaus Fischer, Luca Pfaff - Dienstag, 1. April 2014, 19:00
Icarus Ensemble
Cornelia Horak Sopran
Klaus Fischer Sprecher
Paolo Ghidoni Violine
Franco Venturini Klavier
Luca Pfaff Dirigent
Arnold Schönberg
Phantasy for Violin with Piano Accompaniment op. 47
Giampaolo Coral
Demoni e fantasmi notturni della città di Perla – Psicomusica su disegni di Alfred Kubin
Eine Veranstaltung des Italienischen Kulturinstitut Wien
in Zusammenarbeit mit Biennale Musica Zagreb 2013, Icarus Ensemble – Reggio Emilia, Associazione Globogas Trieste und Arnold Schönberg Center
Mit Unterstützung von Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Assessorato alla Cultura
Eintritt frei
Veranstaltungsort: Italienisches Kulturinstitut Wien, Ungargasse 43, 1030 Wien
MDI ENSEMBLE di Milano in programma per ottobre - novembre 2013
Una lontana eco26 ottobre: Theather am Geis (Winterthur)
27 ottobre: Sala ancora da definire (Bern)
18 novembre: Auditorium Museo Revoltella (Trieste)
20 novembre: Teatro dal Verme (Milano)
57. Biennale Musica, Venezia
Festival Internazionale di Musica ContemporaneaAltra voce, altro spazio
Direttore Ivan Fedele
Venezia, 7 ottobre 2013
ore 17.15 – Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian
KAIROS QUARTETT (Wolfgang Bender violino, Stefan Häussler violino, Simone Heilgendorff viola, Claudius von Wrochem violoncello)
Raps XI per quartetto d’archi (1989/rev. 1991) prima es. it.
Festival di Bellagio e del Lago di Como
Bellagio, 1 settembre 2013ore 17 - Biblioteca comunale
NED ENSEMBLE (Barbara Broz violino, Giada Broz viola, Klaus Broz violoncello, Adriano Ambrosini pianoforte)
Una lontana eco II per trio d’archi e pianoforte (2008)
Festival Risuonanze 2013. Incontri di Nuove Musiche
Tricesimo (UD), 2 giugno 2013ore 21.00 - Teatro Garzoni
Cristiano Zampar (corno)
Variazioni BACH (2000), prima es.
per corno solo
Biennale Musica Zagreb 2013
Teatar &td
April 8, 2013 Ansambl Icarus / Icarus EnsemblePaolo Longo, dirigent/conductor
Manuel Fanni Canelles/Giulio Ciabatti, redatelj/director
Francesca Franzil, sopran
Riccardo Massai, glumac/actor
Demoni e fantasmi notturni della città di Perla(1996-1997 )
Noćni demoni i duhovi grada Perle
Nocturnal Demons and Ghosts of the City of Pearl
Teatar &TD Savska 25 10 000 Zagreb Hrvatska
Telefono: +385 (0)1 45 93 510
Email: kultura@sczg.hr


SPAZIO ICARUS 2013
V.le IV Novembre 9, Reggio Emilia6 aprile ore 20.30
Icarus Ensemble
Paolo Longo, direttore d’orchestra
Manuel Fanni Canelles/Giulio Ciabatti, direttore
Francesca Franzil, soprano
Riccardo Massai, attore
Demoni e fantasmi notturni della città di Perla (1996-1997)
AETNACON 2012
Città della Scienza, CataniaAnnamaria Morini, flauto e flauto basso
15 dicembre 2012
Esorcismo del serpente marino (1998)
Ex Novo Ensemble, stagione 2012
Gran Teatro La Fenice, Sale Apollinee1 dicembre 2012 - 8. concerto
Paesaggio con la caduta di Icaro per violino (2006)
Festival di musica contemporanea Trieste Prima 2012
Link to the flipping book
Conservatorio di Musica "G. Tartini" di Trieste
Pentagramma - 5 incontri fra musica e parole
Giovedì 18 ottobre, ore 18.30
Giampaolo Coral: dall’incisività misteriosa del suo atto creativo
al “Coral Award” 2012. Un passaggio di testimone ai compositori emergenti
a cura di Fedra Florit
con la collaborazione di Adriano Martinolli D’Arcy
Download Program
Concerto nel Palazzo del Governo di Trieste
Sabato 18 febbraio alle ore 18.00
Il QUARTETTO AVOS si esibirà con musiche di Giampaolo Coral e Gabriel Fauré
Nel corso della serata verrà presentato il 13° Concorso Internazionale Premio Trio di Trieste - "Giampaolo Coral Award",
dedicato alle composizioni inedite per trio e quartetto con pianoforte.

